Il CBD è meglio noto col suo nome esteso: cannabidiolo, ed è un composto che si trova all’interno delle piante di canapa e di quelle di cannabis. Un altro nome molto noto del CBD è cannabinoide: non si tratta comunque dell’unico cannabinoide, ad esempio esistono anche altri tipi come il THC, CBN, CBG.
Il CBD si ottiene dalla cannabis e dalla canapa come spiega questo articolo di approfondimento sui benefici del cannabidiolo o cbd.
Questo principio attivo della cannabis non ha un effetto psicotropo (a differenza, ad esempio, del THC, che è un altro principale principio attivo della cannabis). Vediamo quindi quali sono le caratteristiche di questa sostanza, come agisce, perché si usa e quali sono i suoi effetti benefici: vedremo poi se viene collegato anche ad eventuali effetti collaterali sulla salute umana.
Come agisce il CBD e perché è diverso dal THC
Ma come agisce quindi il CBD? Esso agisce sui recettori del sistema endocannabinoide, ripristinando un equilibrio. Anche secondo l’OMS, il CBD – che è cosa diversa, come abbiamo visto dalla sostanza psicotropa THC – è un prodotto con un buon profilo di sicurezza per l’uso umano, non ha effetto psicoattivo (a differenza del THC quindi non altera la percezione e il comportamento), e non indurrebbe neppure a dipendenza fisica.
La prima caratteristica del CBD, quindi, è che a differenza di altri principi attivi della cannabis non comporta dipendenza e soprattutto non altera la capacità di giudizio perché non ha alcun effetto psicoattivo.
Si ritene che il CBD abbia effetto rilassante, contro ansia, panico, e che favorisca il sonno, oltre che diminuire la pressione del sangue.
In sostanza, il CBD non sarebbe correlato ad un effetto negativo sulla salute delle persone anche se però sono in corso degli studi sui possibili effetti collaterali, che stiamo per indagare in un paragrafo separato di questo articolo.
Vediamo quindi quali sono i potenziali effetti collaterali dell’uso di CBD.
Effetti collaterali del CBD: ci sono? Quali sono?
Moltissime persone, giustamente, si chiedono quali sono i possibili effetti collaterali che il CBD può avere. Come rispondere a questa domanda? Per cercare di capire meglio, bisogna anche capire quale è il meccanismo di azione di questa sostanza.
Una ricerca del 1986 del personale della University of Arizona, dipartimento di farmacologica e di tossicologia, ha indagato quali fossero i possibili effetti collaterali del CBD su cinque volontari affetti da una difficoltà motoria che comporta delle posture involontarie nelle persone che le soffrono.
La somministrazione di CBD a quelle persone ha comportato un miglioramento rispetto ai problemi di postura, ma anche un effetto collaterale (maggiore secchezza delle fauci). La ricerca ha posto in evidenza che l’uso del CBD e dei recettori cannabinoidi nelle ghiandole della mandibola causano una diminuzione della produzione di saliva.
Ma non si tratta dell’unico studio fatto sul CBD e sui suoi potenziali effetti collaterali. Nel 2017, l’Università di Notthingam ha indagato i potenziali benefici del CBD sul sistema cardiovascolare umano. Oltre a riscontrare un generico vantaggio di riduzione della pressione del sangue, lo studio ha rilevato anche sensazioni di vertigini provate dai soggetti che hanno partecipato allo studio. Non solo. Il CBD potrebbe anche indurre condizioni di sonnolenza, secondo uno studio che è stato pubblicato dalla Harvard Medical School; infine, questa sostanza potrebbe anche avere un impatto sui farmaci epatici, utilizzati per curare le malattie del fegato. Questi sono ad ora gli effetti collaterali che sono stati riscontrati dall’uso di CBD in maniera ufficiale, per questo la somministrazione dovrebbe essere sempre gestita da un medico con un controllo su benefici e svantaggi.