Si tratta di una malattia virale trasmessa da zanzare infette: la chikungunya, il sintomo principale è la febbre acuta. In realtà non si tratta di una patologia così diffusa in Europa e i primi veri casi autoctoni si sono diagnosticati in Emilia Romagna nell’estate del 2007. Tuttavia ci sono delle cose fondamentali da sapere per non correre dei rischi. Vediamole insieme.
Il periodo di incubazione dura dai 3 ai 12 giorni, si manifesta inizialmente con sintomi tipicamente influenzali quali febbre alta, nausea, brividi, cefalea, vomito e anche dolori articolari così forti da limitare sensibilmente la libertà di movimento dei pazienti, che, quindi, tendono a restare assolutamente immobili e possono assumere posizioni dolorose.
Complicanze e sintomi della chikungunya
Oltre ai normali sintomi di una banale influenza può, tuttavia, avere anche complicanze ben più gravi, anche se rare. Si tratta di complicanze di natura emorragica che si manifestano a partire da 3 giorni dopo la puntura, soprattutto nei bambini. Proprio nei più giovani si sono manifestati anche problemi neurologici legati a questa febbre virale.
Ma come tutelarsi da tutto ciò? Innanzitutto la principale prevenzione è costituita dal ridurre al minimo le punture di zanzara. Per i viaggiatori, invece, per una febbre di qualsiasi tipo specie al rientro da un viaggio da paesi potenzialmente a rischio e dove è presente questa malattia, è sempre bene segnalare l’accaduto al proprio medico.
E’ possibile diagnosticare con certezza questa malattia nel dipartimento Malattie Infettive, parassitarie e immunomediate (Mipi) dell’ISS, che è un centro attivo e di riferimento per l’Oms sulla ricerca sugli arbovirus e questo tipo di febbri emorragiche. Una delle attività principali di questo centro è proprio quella di fare diagnosi di casi sospetti di malattie trasmesse da virus, anche della CHIKUNGUNYA, con metodi diagnostici sia sierologici che molecolari.
Oltre alla CHIKUNGUNYA vengono prese in considerazione anche la dengue, la febbre gialla e la West Nile.