Quando ci si prepara a partire in compagnia del proprio animale domestico alla volta di qualche località estera non si deve preoccupare soltanto di farlo viaggiare comodamente, ma deve anche informarsi sulla normativa del paese di destinazione che regola l’ingresso degli animali in quel Paese straniero. Il viaggio con fido può essere rischioso: vediamo perché.
Anche in caso di trasgressione involontaria quando si viaggia con fido all’estero, infatti, si rischiano multe davvero salate, o, peggio ancora, di essere costretti a tornare indietro per evitare di veder messo il proprio amico a quattro zampe in quarantena.
Fondamentale pertanto contattare i consolati o le ambasciate in quei Paesi per conoscere in modo dettagliato tutte i divieti, le prescrizioni e le vaccinazioni che sono obbligatorie nello Stato di destinazione e anche in quelli che vanno attraversati per raggiungerlo.
Viaggio con fido nell’Unione Europea
Per quanto riguarda il viaggio con fido all’interno dell’Unione Europea, a partire da quest’anno, è diventato più semplice rispetto al passato il transito. Questo grazie all’armonizzazione della normativa vigente in Europa, nello specifico del Reg. UE n.576/2013 e del Reg. UE 577/2013, entrambi entrati in vigore a partire dal 29 dicembre 2014.
In questi due testi è disciplinata in modo dettagliato la movimentazione e l’introduzione in Paesi terzi di animali, e tutte le regole per portarci fido i modo lecito. Come ad esempio il fatto di avere un microchip elettronico o un tatuaggio di riconoscimento.
All’interno dell’UE, poi, tutti coloro che vogliono spostarsi con un animale a seguito devono disporre del loro passaporto internazionale, richiedibile presso un qualsiasi veterinario autorizzato.
A bordo non si possono trasportare più di cinque animali domestici insieme, altrimenti si rischia di rientrare nelle norme per il commercio degli animali.
Fanno eccezione a questa norma soltanto i trasporti per la partecipazioni a particolari mostre, concorsi o altri eventi sportivi.
Sul passaporto del proprio pet devono essere riportate specifiche informazioni che attestino il fatto che l’animale è stato vaccinato contro la rabbia. Infatti, qualora si possieda un cucciolo non vaccinato, potrebbero esserci divieti di ingresso in alcuni Stati dell’Unione Europea.
Chi ha intenzione di viaggiare in Finlandia, Irlanda, Malta o Regno Unito, dovrà far vaccinare il cane contro la tenia echinococcus con una specifica procedura.
Una volta accertati di aver rispettato tutte le prescrizioni previste, buon viaggio!