Trasferirsi a Bormio in un contesto verde vivibile tutto l’anno le suggestioni della vegetazione montana: grandi alberi e arbusti a creare macchie boschive per la frescura estiva e l’effetto di una quiete ovattata. Fiori e bacche fanno poi da contrappunto. La casa che realizza il sogno di tutti è proprietari. Come? Vivere tutto l’anno in un luogo immerso nella natura, come è Bormio, situato in una conca luminosa e attorniato da un suggestivo paesaggio alpino.
Neve, un’estate breve, primavere e autunno piovosi a Bormio la montagna è anche un habitat particolare per i giardini, che possono regalare soddisfazioni in cambio di poche cure. A patto però di scegliere le piante giuste, quelle autoctone – che già crescono nei dintorni – o che provengono da climi e ambienti simili, in grado quindi di sopravvivere a geli intensi e prolungati, alla forte insolazione, all’aridità – nei mesi in cui il terreno è gelato – e all’escursione termica tra giorno e notte, estate e inverno, tipica dei luoghi montani.
I giardini di Bormio
Una volta individuate le piante, la scelta finale deve dipendere dalle dimensioni del giardino: da evitare gli alberi più grandi (abeti, larici, tigli) se non c’è lo spazio utile al loro sviluppo; non dovrebbero invece mai mancare gli arbusti o piccoli alberi che producono bacche, pigne e semi come sorbi, sambuchi, biancospini, ontani, agrifogli, rose, ribes, uva spina, per aiutare la fauna selvatiche durante i mesi più freddi. Vanno sempre bene gli alberi di piccola taglia, come i noccioli, maggiociondoli e pini mughi, che crescono bene anche a 1800 – 2000 metri. Quanto agli arbusti da fiore, si può scegliere tra filadelfi, peri corvini, biancospini, ontano napoletano, pallon di maggio e altri viburni decidui, Cotoneaster, sorbi, il caprifoglio, ribes e uva spina, lillà, rose rugose e moschate e i salici arbustivi, ornamentali anche per le cortecce colorate e le grandi gemme pubescenti e brillanti. Un terreno è acido e fresco ma non bagnato? Può accogliere una distesa di eriche e mirtilli, oppure può trasformarsi in un angolo più boscoso, con ontani, betulle, rododendri, anemoni, epatiche, primule gigli martagoni e felci.