Continua senza sosta l’ascesa dei reati informatici e delle truffe online (anche attraverso il telefono, come rivela questo articolo su Repubblica), colpa anche di un’arretratezza culturale informatica che espone a questo genere di rischi moltissimi cittadini, che spesso utilizzano internet, attraverso il pc o un device mobile, senza conoscere e quindi poter mettere in pratica nemmeno le più basilari pratiche per tutelare la sicurezza dei propri profili social, dei propri account email e non ultimo dei loro strumenti di pagamento, ossia carte di debito/credito/prepagate.
Il lockdown che durante la pandemia ha tenuto forzatamente in casa per circa due mesi la maggior parte delle persone, inoltre, ha ingrandito ancora di più questo genere di problemi, dal momento che l’acquisto online, e con esso le transazioni attraverso la Rete, sono stati protagonisti di un forte aumento.
Più transazioni (e truffe) online
Gli italiani hanno rivolto i loro interessi di acquisto in primis verso i generi di prima necessità, come ad esempio spesa online e consegna a domicilio di generi alimentari o cibo preparato dalle attività di ristorazione che sono riuscite a mantenersi attive puntando su delivery e take away.
Sull’onda di questo fenomeno, e probabilmente grazie alla maggiore confidenza sviluppata col canale di acquisti online, gli italiani hanno poi allargato i loro interessi verso altro generi di prodotti, come ad esempio gli attrezzi per il fitness domestico, device hitech per dotarsi di connessione adatta allo smartworking ma anche ad un migliore intrattenimento domestico, e non ultimi i droni.
Complici forse i telegiornali, che ne hanno rilanciato l’utilità come mezzi di sorveglianza anti assembramento e sanificazione nelle nostre città, ma anche l’imminente arrivo della normativa europea sul loro utilizzo, che prevede registrazione e patentino online obbligatori per volare con un drone dal peso uguale maggiore di 250 grammi, i quadricotteri dotati di gps e telecamera hd sono stati tra i bestseller assoluti del periodo marzo-maggio 2020.
Per molti curiosi insomma è stata l’occasione per provare un nuovo hobby, e così gli acquisti si sono concentrati soprattutto sui modelli cinesi più economici e sui droni usati, un settore quest’ultimo che già era stato scosso dall’uscita del mavic mini della DJI, un drone che grazie al suo peso di 249 grammi è stato scelto da moltissimi piloti, più o meno esperti, per volare e fare riprese senza sottostare all’obbligo del patentino online.
Basta dare un’occhiata al numero dei droni usati messi in vendita sul sito specializzato dronia.it per rendersi conto di come, tra esplosione della domanda per via del lockdown e uscita di un nuovo e più ambito modello, ci sia stato una vera e propria esplosione di annunci.
Ma assieme alle transazioni sono aumentate le inevitabili truffe, con persone che hanno ricevuto un drone diverso da quello richiesto o addirittura acquirenti che, dopo aver preso accordi e inviato denaro al venditore privato, non lo hanno mai ricevuto il velivolo.
Cosa fare per evitare le truffe?
Purtroppo, le piattaforme di annunci online non possono garantire in alcun modo la trasparenza di venditore e/o compratore, né tantomeno il buon esito della compravendita. Del resto è impossibile azzerare completamente il rischio di prendere una fregatura, tuttavia esistono degli accorgimenti che vale la pena adottare per far capire all’eventuale truffatore di turno che non siamo dei polli da spennare.
Come prima cosa è consigliato evitare la spedizione e incontrare personalmente il venditore per perfezionare l’acquisto dal vivo, meglio ancora se dopo una prova di volo che dimostri il funzionamento dell’apparecchio.
In caso di transazione online, poi, è fondamentale tenere il punto sul metodo di pagamento da adottare, evitando come la peste le ricariche su carta Postepay e operazioni simili, che non prevedono il rimborso in caso di problemi. Il sistema migliore è utilizzare Paypal, rifiutando eventuali richieste di “inviare denaro in qualità di amici o parenti”, una modalità che non dà alcuna possibilità di rimborso, ma effettuando il pagamento come “scambio di denaro per l’acquisto di beni o servizi”, che a fronte dal pagamento di una commissione (a carico del venditore, ma questo potrebbe chiedervi di contribuire) offre qualche garanzia in più.