Il buzz marketing fonde assieme due parole, marketing, che tutti noi conosciamo, con il termine buzz, che significa passaparola. Da sempre il passaparola viene visto come l’arma più efficace nel mondo della comunicazione, lo dicono le statistiche e lo dicono i tassi di conversione. A differenza di un tempo, il passaparola più corposo avviene però nel mondo del web, dove milioni, anzi miliardi di persone si scambiano opinioni sui beni e sui servizi presenti in rete, esprimono pareri e danno voce ai propri gusti.
È quindi importante che l’azienda si presenti al meglio per entrare in un’opera di buzz marketing efficace. I teorici chiamano questa forma di marketing WOMM, che è nella pratica la conseguenza di speciali azioni di marketing social e virale che vengono messe in piedi dall’azienda. Come può un brand attuare il buzz marketing in modo strutturato? In autonomia il processo si rivela essere piuttosto difficile, quindi il consiglio migliore è di scegliere un’ottima agenzia come la digital pr Milano di Alessia Bianchi. La scelta si rivela essere fondamentale, perché il buzz marketing è frutto di una sinergia di metodi e di gestioni che interessano tutti i canali web dell’azienda, dal sito al blog fino ovviamente ai canali social.
Il buzz marketing non viene però eseguito nei propri siti, perché sarebbe troppo facile, ma si parla di siti ‘owned’, ovvero conquistati, perché l’azienda è stata brava a far parlare di sé in quelle realtà con un’efficace operazione di marketing. In questo caso entra in gioco anche il concetto di seeding, che in lingua inglese significa ‘seminare’. Il seeding è un meccanismo che viene effettuato dai digital pr in terreni incolti, e che come un seme può germogliare costruendo la brand identity, facendo parlare di sé l’azienda in termini positivi e quindi migliorando la sua posizione e il suo prestigio sociale.