Prima viene l’apprendimento, quindi immagazzinare immagini, suoni, facce e azioni, poi di conseguenza la memoria che torna utile per ricordare e dare un nome a tutto. Ma esistono delle tecniche e degli esercizi da seguire tutti i giorni per potenziare la nostra memoria e non correre il rischio di perdere con il passare degli anni e la decadenza fisica di bruciare in toto o in parte quello che il nostro cervello ha prodotto?
In effetti la memoria a breve termine può durare al massimo tre giorni mentre quella a lungo termine in teoria dura una vita. Ecco che proteggere la memoria nelle persone anziane è fondamentale e in questo il metodo sviluppato da Gianni Golfera può essere un validissimo aiuto. Ma ci sono anche altri esercizi quotidiani e buone abitudini che possono sembrare banali e che invece risultano perfetti per potenziare e mantenere viva la memoria.
Un recente studio del Georgia Institute of Technology ha dimostrato che la memoria episodica, cioè quella a lungo termine degli eventi può essere incrementata con una breve sessione di esercizi di resistenza, come il sollevamento di pesi anche leggeri per una ventina di minuti oppure una serie di estensioni della gamba: chi si è sottoposto a questo sforzo ha poi mostrato una memoria più efficiente del 10% rispetto a coloro che non avevano eseguito l’esercizio.
Invece una ricerca della Harvard School of Public Health ha dimostrato che le persone anziane con una vita sociale attiva conservano meglio la memoria rispetto a quelli che vivono in solitudine. E stare in compagnia divertendosi aiuta ancora di più la memoria perché le risate attivano diverse aree del cervello e migliorano anche le capacità di apprendimento.
Smettere di fumare, oltre a ridurre di netto la possibilità di contrarre malattie cardiache, polmonari e cancro migliora anche la memoria. Uno studio della Northumbria University ha esaminato tre categorie diverse: fumatori, ex fumatori che avevano smesso da più di due anni e non fumatori per testare la memoria prospettica, quella cioè che riguarda azioni da mettere in pratica nel futuro. I non fumatori hanno mostrato una migliore capacità di portare a termine l’attività correttamente e gli ex fumatori hanno ottenuto prestazioni migliori del 25% rispetto ai fumatori.
Il fumo infatti riduce la corteccia cerebrale molto più velocemente di quanto non accada normalmente nel processo di invecchiamento e accelera il calo delle capacità cognitive.
Infine, oltre a seguire le direttive del ‘metodo’ Golfera per migliorare la memoria è possibile allenarla facendo esercizio aerobico almeno due volte alla settimana come dimostra uno studio pubblicato sul ‘British Journal of Sports Medicine’.
Esaminando gruppi di donne tra i 70 e gli 80 anni che per sei mesi hanno svolto allenamento aerobico, esercizi di resistenza ed esercizi per l’equilibrio, quelle che si sono dedicate all’esercizio aerobico hanno mostrato un aumento dell’attività dell’ippocampo, la zona del cervello dedicata all’apprendimento e alla memoria.