Differenze fra smartphone usati e ricondizionati o rigenerati
In una società moderna in cui non avere uno smartphone è letteralmente impossibile, dove siamo così abituati a portarci la vita in tasca che a volte dimentichiamo di viverla, spuntano nuove forme di risparmio affinché venga facilitata la propria personale capacità di ammodernamento: gli smartphone usati, come si sa in generale, sono telefoni cellulari che sono stati utilizzati e che vengono venduti in forme private, in modo che chi vende recuperi parte della somma di denaro spesa e chi li compra possa usufruirne ad un prezzo nettamente abbattuto.
Questa formula commerciale viene praticata mediante il rito visto e piaciuto, senza quindi alcuna garanzia sul funzionamento del prodotto acquistato e senza potersi eventualmente rivalere sul venditore. Per ovviare a fastidiosi dubbi circa la provenienza di questi smartphone, è bene controllare sui siti autorizzati il numero IMEI del cellulare, in modo da assicurarsi che non risulti rubato o legato a contratti con operatori.
Altra storia sono i telefoni ricondizionati e rigenerati, che si collocano esattamente tra quelli nuovi e quelli usati, conservandone pregi e difetti: moltissime volte capita che cellulari invenduti o leggermente danneggiati vengano ritirati dal mercato da aziende che si occupano di dar loro una seconda vita, mediante un procedimento preciso e certificato e, a controlli fatti, questi vengano ripresentati al pubblico con prezzi inferiori a quelli dedicati al nuovo.
Procedimento di ricondizionamento
- Verifica della componente estetica: si analizza, cioè, la struttura esterna del cellulare, riparando eventuali graffi o sostituendo case o vetri malamente combinati, in modo che risulti integro in tutte le sue parti.
- Approvazione di tutte le sue componenti: vengono anche verificate tutte le componenti interne perché siano utili al funzionamento totale dell’apparecchio elettronico, quindi pulsanti, tastiera o touchscreen e sistema audio vengono sottoposti a test intensivi, a seconda dei quali vengono ristrutturati o meno.
- Rimessa in funzione di tutti gli accessori aggiuntivi: tutto ciò che accompagna nell’inscatolamento il telefono, viene controllato o aggiunto affinché risulti completo.
- Pulizia e assemblaggio: tutte le componenti interne del telefono vengono severamente pulite e riassemblate come fossero pari al nuovo e i dati contenuti vengono azzerati e riportati allo stato di fabbrica come se ne fosse appena uscito.
- Test di qualità: effettuate le prove singole, una volta ricostituito l’originale stato dell’apparecchio, vengono effettuati ulteriori test per verificarne il funzionamento nella sua totalità, proprio a garanzia della sua effettiva rinascita.
Come procurarsi smartphone rigenerati
Naturalmente, per possedere uno di questi smartphone ricondizionati o rigenerati, è bene affidarsi a negozi fisici, in grado di fornire la garanzia direttamente dall’azienda che si è occupata di reimmetterlo sul mercato, oppure da siti e-commerce che utilizzino pagamenti sicuri come PayPal perché, in caso di qualsiasi malfunzionamento, possono rispondere prontamente e provvedere a rimborso o sostituzione. Uno di questi, molto noto nel mondo dei rigenerati, è https://www.secondlifephone.it/.
Si diffidi, quindi, di prezzi troppo stracciati o di affari con poca chiarezza su Internet, perché potrebbero rivelarsi truffe ben studiate da chi aspetta arduamente che qualcuno ci caschi.
Vantaggi e svantaggi di un telefono ricondizionato
Fra i vantaggi più importanti abbiamo sicuramente l’abbattimento dei costi: tramite una stima online, possiamo trovare cellulari iPhone con il ribasso fino al 60% del suo prezzo originale; altra componente essenziale di questa operazione di riciclo è il riciclo stesso: comprando, infatti, un cellulare rigenerato, gli si dona una seconda vita (chiamati, infatti, second life phone), senza la quale sarebbe finito dritto nel RAEE, che altri non è se non il cumulo di Rifiuti Apparecchi Elettrici ed Elettronici, cioè la discarica della tecnologia.
Fra le cose invece da migliorare abbiamo il confronto fra garanzie: uno smartphone nuovo ha solitamente una garanzia pari a 24 mesi dalla data di acquisto, uno ricondizionato invece ne possiede 12. Questo avviene perché, di solito, vengono ritirati dal mercato fra i 6 e i 12 mesi dopo esserne stati immessi, quindi alla garanzia viene scalata questa cifra.
Evitare l’obsolescenza programmata
Oggi sembra difficile evitare l’obsolescenza programmata, perché si viene spinti continuamente a mollare il vecchio per acquistare il nuovo, ma questa scelta anticonformista permettere di avere fra le mani uno smartphone moderno e alla moda, salvato dalla morte profonda in discarica, senza dover sborsare cifre esorbitanti e con assicurazioni più che scritte dalle aziende che si occupano di rigenerarli.
Siamo abituati nella quotidianità a sentire che ciò che abbiamo comprato un anno prima, è vecchio già sei mesi dopo averlo comprato: la tecnologia avanza e piccolissime, quasi impercettibili, differenze fra un modello e l’altro della stessa marca di smartphone fanno la differenza fra chi è più aggiornato e chi è rimasto indietro. Un senso di pochezza che ci proietta in un mondo che vuole un ricambio così veloce da non permetterci di riflettere.
Esistono, però, scelte consapevoli, che siamo in grado di fare, se ci fermiamo un attimo a pensare: si potrebbe ugualmente essere alla moda, risparmiando e prendendo una decisione per l’ambiente allo stesso tempo. Due conseguenze positive con un solo unico gesto.