Si parla di piedi piatti quando l’intero arco plantare aderisce a terra quando ci si trova in posizione eretta. Il vostro piede non dovrebbe appoggiare completamente: infatti la parte interna dovrebbe restare leggermente sollevata.
Chiariamo: non si tratta di un problema grave, ma è pur vero che con il tempo può causare l’insorgere di patologie di ginocchia e caviglie.
Sintomi dei piedi piatti
I sintomi? Non ci sono particolari sintomi in realtà: chi ha il piede piatto non avverte particolari dolori o fastidi. Solo in alcuni rarissimi casi si può percepire un qualche tipo di fastidio nella zona del tallone o dell’arco plantare.
Come si cura: con una serie di esercizi, come ad esempio muovere l’alluce o stare sulla punta dei piedi. Sono chiaramente indicati anche i plantari, che possono favorire la completa maturazione del piede, anche se non sempre garantiscono la totale risoluzione del problema.
Nel bambino, solitamente, il piede piatto si risolve in modo spontaneo dopo i 10 anni di età. E’ importante far camminare i bambini il più possibile nei primi anni di vita. Altrettanto fondamentale è scegliere bene le scarpe e non riciclare quelle di fratelli o cugini, in modo da evitare danni al piede.
Soltanto nei casi più gravi si rende necessario l’intervento chirurgico al piede, che prevede l’inserimento di una vite sul seno del tarso, con un intervento mini-invasivo, in regime di day hospital.
E’ possibile ridurre i sintomi del dolore causato in alcune persone dalla presenza dei piedi piatti seguendo pochi consigli pratici che vi elenchiamo di seguito. Riposare: evitare le attività che sono in grado di aggravare il disturbo, praticare sport a basso impatto. Indossare i plantari, acquistabili in farmacia e provandoli un po’ per capire se stanno bene. Usare gli analgesici in caso di dolore leggero e tenere sotto controllo il peso, in modo da non gravare sul piede.