La posatura dei porfidi è fondamentale quanto la scelta dei migliori materiali adatti alle diverse tipologie di lavorazione.
Conoscere il materiale che si utilizza, la sua posatura ideale e le tecniche di mantenimento del prodotto garantisce un risultato ottimale e duraturo nel tempo.
Il mestiere del posatore risulta dunque indispensabile per una pavimentazione di questo tipo, sarà solo grazie ad una figura professionale che si eviteranno errori durante le fasi della lavorazione.
Prima di conoscere le figure dei posatori di porfido, è importante analizzare le caratteristiche di questo materiale, dall’ estrazione delle pietre alla stesura delle stesse.
Il porfido
Il porfido è una pietra vulcanica ricca di cristalli di vetro all’ interno, come ad esempio il quarzo che regala alla roccia il nome di ”porfido quarzifero”.
Per la sua resistenza, il porfido viene utilizzato nella pavimentazione di strade, giardini, elementi architettonici, mantenendosi integro nonostante gli attacchi degli agenti atmosferici esterni (pioggia, grandine, neve), inoltre la sua composizione permette di resistere a pesi molto elevati a cui può essere sottoposto quotidianamente (automobili in corsa, monumenti in pietra ecc…)
Oltre ad essere un materiale molto economico, permette l’ utilizzo di scarti per nuove progettazioni, la sua frantumazione infatti fa si che si ricavino ciottoli o ghiaietti, riducendo notevolmente i costi di una lavorazione.
I posatori di porfido, si occupano anche della scelta dei materiali i quali variano a seconda del luogo di estrazione.
I porfidi più utilizzati sono quelli del trentino, che si caratterizzano per il loro colore rosso-marrone e grigio-violaceo, quelli del varese invece si contraddistinguono per la loro tonalità rosso-rosata.
Il colore delle pietre varia anche in base alla lavorazione, alla lucidatura a fine stesura e alla diversa illuminazione a cui la pietra è sottoposta.
Le tonalità spesso non sono omogenee bensì variegate, proprio perchè si ha a che fare con una pietra naturale, per ottenere un risultato uniforme bisognerà optare dunque per prodotti di tipo artificiale.
Conoscere le caratteristiche di questo materiale, sarà utile quando si dovranno avviare le procedure di ristrutturazione e mantenimento delle pavimentazioni, oltre alla corretta stesura, si dovranno effettuare piccoli accorgimenti che renderanno il pavimento più sicuro e brillante nonostante il passare degli anni.
Il problema maggiore che si presenta su un pavimento in porfido è la formazione di macchie difficili da trattare, causate ad esempio dalla fuoriuscita di olio dalle automobili, sarà la tempestività in primo luogo a garantire un risultato ottimale, successivamente si dovranno applicare specifici detergenti chimici, se il solo talco assorbente o farina non dovessero bastare.Per lo sporco generico e quotidiano dei pavimenti, si potranno anche utilizzare idropulitrici o scope in setola che andranno ad eliminare piccoli residui e incrostazioni di varia origine.
Ma come detto prima, senza una corretta posatura non si potrà evitare l’ usura del porfido, ne la rottura delle pietre, è perciò importante comprendere il ruolo che i posatori di porfido ricoprono durante tutte le fasi di progettazione e realizzazione.
Il mestiere del posatore
Quando si decide di creare un pavimento in porfido è importante affidarsi a personale competente, che curi la posatura sin dall’ inizio.
I posatori sono in grado di valorizzare le pietre con l’ ottimale messa in opera, con la scelta accurata di prodotti di qualità, evitando in questo modo i diffusi difetti di posa i quali provocano lo sgretolamento dei cubi (che si sollevano causando numerosi problemi all’ intera pavimentazione), gli avallamenti, l’ alterazione delle pendenze.
Andiamo ora ad analizzare le fasi della messa in posa dei porfidi:
– Analisi del territorio di fondazione: costituisce lo strato portante, per cui è importante che la sua composizione sia in grado di sopportare la pavimentazione superiore.
– Sottofondi: dovranno essere idonei con pendenze verso i punti di scolo.
– Stesura di uno strato di allettamento: o in sabbia granulosa o in sabbia miscelata a cemento.
-Posa in opera effettiva: seguirà i diversi schemi a seconda del tipo di lavorazione.
– Battitura: i martelli alle lastre di aderire allo strato di allettamento.
– Sigillatura: potrà essere in sabbia semplice, in sabbia e cemento o in resina.permetteranno
– Pulizia e lucidatura: attraverso spazzole.