A volte non c’è altra soluzione: per impermeabilizzare una struttura antiquata non c’è che da rifarla di sana pianta. Di seguito alcune fasi salienti.
Quando un appartamento si trova in uno stabile piuttosto sorpassato, capita che per giungere allo scopo dell’impermeabilizzazione balconi sia inevitabile demolirli. L’alternativa è andare incontro a infiltrazioni e corrosioni tanto nocive per il proprietario quanto per il condomino che abita al piano di sotto. Quindi, coraggio: bisogna armarsi di pazienza (e di bravi tecnici, per esempio quelli di Membrapol) e trovare il modo. Più “indolore” possibile, magari…
Le mosse per incominciare
Una volta appurato che il massetto è in cattive condizioni e che, tanto fisicamente quanto su un piano meccanico, non è atto a reggere un riutilizzo, esso deve essere demolito, ed è una sorte che tocca prima ancora (ovviamente) alla pavimentazione. Al pari di situazioni meno gravi, nemmeno i battiscopa e i primi 10 centimetri d’intonaco (misurando da terra) possono essere conservati. A seguire, è bene occuparsi dei corpi passanti, scavando attorno a essi a una profondità di 6 centimetri e versando nelle cavità ricavate in tal modo – dopo aver spolverato, non c’è bisogno di dirlo – un adesivo bicomponente, dedicando una particolare attenzione a punte, sporgenze, profili accidentati o bucherellati; quindi sigillare e ripristinare con l’aiuto di altri prodotti appositi. Un occhio di riguardo, inoltre, va rivolto ai giunti, da ripristinare e fissare sul massetto e sulla superf
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Alcuni ragguagli sul nuovo massetto
Quando ci si appresta a costruire un nuovo massetto, il primo pensiero deve essere quello di creare una giusta pendenza, in modo che fenomeni pluviali anche violenti non finiscano con il corrodere in tempi relativamente rapidi la struttura. Quando il perimetro di quest’ultima è provvisto di una soglia marmorea, è consigliabile realizzare il massetto al di sotto di essa, sì da ottenere un’impermeabilizzazione a sua volta sottostante e perciò più sicura. Sempre riguardo al massetto, composto usualmente di sabbia e cemento: una volta fatto, impiega circa un mese a stagionare. A ciascun centimetro corrisponde una settimana di asciugatura.
Esistono comunque prodotti che accelerano sensibilmente tali processi. A ogni modo, solo quando questa fase è ultimata si può passare alle canalette, agli scarichi, ai giunti, ai raccordi e a tutti quei dettagli insostituibili per completare l’opera. Soprattutto agli attacchi per le ringhiere, ossia quei punti che rischiano di interrompere la continuità dell’impermeabilizzazione e vanno perciò trattati con particolare delicatezza. Nel caso specifico, è opportuno carteggiare le parti metalliche.
Avete mai dovuto affrontare degli ingenti lavori in muratura?