Negli ultimi anni è scoppiato una vera e propria moda attorno alla Malaleuca Alternifolia, si questo è il nome scientifico del più comunemente detto tea tree, ed ha rigor di cronaca, è un bene tutto questo interessamento!
Dal Capitano Cook alle moderne erboristerie.
La malaleuca nei paesi occidentali arriva portata da un grande esploratore, il Capitano James Cook che, giunto in Australia, si accorse dei mille usi che gli aborigeni facevano di questa pianta.
Proprio al Capitano Cook si deve il nome tea tree, sembra infatti che il primo impiego trovato dall’esploratore fosse un decotto a base di foglie di malaleuca, che produceva un infuso simile ad un aspro tè, da li battezzò la malaleuca alternifolia tea tree ovvero albero del tè.
Nella prima metà del novecento fu Arthur Penfold, chimico australiano, a scoprire le virtù dell’olio essenziale che si poteva estrarre dalla malaleuca.
Una volta che le proprietà dell’olio di tea tree vennero documentate scientificamente, la diffusione fu rapida e capillare: i primi ad impiegare in grande scala l’impiego dell’olio di malaleuca furono proprio gli australiani che fornirono una boccetta di olio in ogni kit di pronto intervento della marina militare australiana.
Dalla sintesi al BIO
Come ogni prodotto che si rispetti, anche l’olio di malaleuca è diventato oggetto di “riduzione dei costi”, basti pensare alle spese di trasporto dall’Australia a qualsiasi altro paese nel mondo!
I primi a cercare di ridurre i costi di produzione, sintetizzando in laboratorio qualcosa di simile alla malaleuca furono gli americani che abbandonarono immediatamente la pianta per potersi dedicare agli studi sui derivati.
Dopo le evidenti carenze degli artefatti americani ed europei, si è tornati a cercare la qualità del prodotto originale e negli ultimi quindici anni si è arrivati ad avere anche un olio essenziale di malaleuca biologico (vedi qui https://www.erboristeriasm.it/tea-tree-erbamea/).
Quali sono le proprietà dell’olio di Malaleuca?
Cerchiamo di fare chiarezza, le proprietà del tea tree oil sono molteplici, basti pensare che può essere impiegato come antinfiammatorio, antibatterico, antivirale, antifungineo ed antisettico!
Questi sono quattro casi in cui l’impiego di questo olio essenziale ci viene in aiuto:
- malattie della pelle come acme, eczemi, punture di insetti, herpes labiale, micosi della pelle e delle unghie!
- può essere impiegato anche per patologie del cavo orale come afte, ascessi dentali, gengiviti, tonsilliti e candidosi del cavo orale .
- in caso di sintomi influenzali: sotto forma di olio essenziale o di compresse può essere una tocca sana per tosse, raffreddore, mal di gola muco e catarro.
- l’olio di malaleuca può essere d’aiuto anche in caso di infezioni genitali e delle vie urinarie come cistiti croniche, vaginiti e anche contro la candida! In questo specifico caso però viene consigliato l’utilizzo di un detergente intimo a base di tea tree oil.
Nota bene: l’impiego dell’olio di malaleuca puro può portare a irritazioni cutanee e delle mucose, è consigliabile diluirlo con oli di origine vegetale come l’olio di mandorla dolce, l’olio di argan o quello di jojoba, con diluizioni dal 5 al 20% in base alla tipologia di impiego.
Tea tree oil? Solo se rispetti le regole!
Fra i quarantotto composti organici contenuti nell’olio essenziale di malaleuca, due sono fondamentali per la sua efficacia: il terpinene ed il cineolo.
Questi due composti sono così importanti che il governo australiano ha legiferato che per esser definito “Tea Tree Oil”, l’olio essenziale di malaleuca deve avere più del 30% di terpinene e meno del 15% di cineolo!
Malaleuca e controindicazioni
Sebbene questo prodotto abbia molteplici proprietà curative, ha anche delle controindicazioni: nello specifico va evitato l’utilizzo in caso di ipersensibilità della cute nelle persone affette da eczematosi.
L’utilizzo improprio o smodato può portare a irritazioni cutanee e reazioni allergiche, anche rilevanti.