Il funzionamento delle cosiddette e-bike talvolta non è ben chiaro e solo chi inizia a interessarsene e a valutare di acquistarne una si addentra sul loro funzionamento, sulle loro caratteristiche e su ciò che viene indicato dalla indicato dalla normativa delle bici elettriche per essere bene informati su quali siano le regole a cui attenersi per un loro corretto e sicuro utilizzo.
Tanto per cominciare, punto fondamentale perché una bici elettrica venga considerata un velocipede dalle norme stradali, è necessario pedalare. Pedalare con il supporto del motore fino al raggiungimento di una velocità massima di 25 km/h, poi, eventualmente oltre questa velocità, con il solo ausilio della propria forza muscolare.
Questo tipo di bici funzionano con una batteria elettrica che va ricaricata. In questo senso, sempre più sono i modelli dotati di batterie di ottima qualità e di ottima durata le cui prestazioni sono indicate dalle case produttrici tra i trenta e i sessanta chilometri (per alcuni modelli viene indicata la durata anche fino a novanta chilometri). I sistemi più recenti danno la possibilità di tenere sempre sotto controllo il livello di carica e anzi anche di prevedere, a seconda delle condizioni atmosferiche, stradali, ecc., per quanto ancora durerà la carica della batteria.
L’autonomia, comunque, è sempre da calcolarsi in base a diversi elementi, compresi la tipologia di batteria e l’uso che si fa della bici elettrica.
Le bici elettriche a pedalata assistita: loro diffusione e normativa
Diversi attualmente i modelli di bici elettrica presenti sul mercato che riescono a soddisfare le esigenze dei diversi tipi di ciclisti.
Tra questi le bici elettriche a pedalata assistita, ormai molto diffuse tra coloro che scelgono questo mezzo ecologico e salutare per muoversi soprattutto in città, evitando i problemi causati dal traffico, non ultimi quelli di inquinamento e di spreco energetico.
Modelli che nel tempo hanno via via migliorato le proprie prestazioni e con i quali si è ormai in grado di percorrere anche distanze piuttosto consistenti.
Si tratta della tipologia di bici elettrica preferita e attualmente più diffusa anche qui da noi in Italia, che ha avuto un grande successo negli ultimi anni, e che solitamente ha un peso che parte da circa 18 kg e un prezzo variabile da circa duecento – trecento euro fino anche a diverse migliaia di euro.
Le bici elettriche a pedalata assistita sono a tutti gli effetti, secondo l’art. 50 del Codice della strada, velocipedi. La bici elettrica a pedalata assistita, secondo la normativa europea, rientra infatti tra i mezzi provvisti di motore che entra in funzione soltanto nel momento in cui si pedala. L’alimentazione del motore, infatti, raggiunta la velocità di 25 km/h o quando il ciclista smette di pedalare, va progressivamente a ridursi e infine viene interrotta.
La normativa sulle bici elettriche è quindi ben precisa su questo punto e chiarisce bene come capire se una bici elettrica è da considerarsi un velocipede oppure un mezzo equiparabile a un ciclomotore.
La velocità massima assistita dal motore, che deve essere rilevata da un sensore, è quella di 25 km/h. Esse inoltre devono avere una potenza massima a regime di rotazione di 250 watt.
Per quanto riguarda e-bike che superano i 25 km/h e arrivano anche fino a una velocità di 45 km/h, le cose dal punto di vista normativo sono diverse. Questo tipo di bici elettriche, infatti – le cosiddette Speed pedelec o Speedbike – rientrano nella categoria dei ciclomotori a due ruote e quindi, proprio come i motorini, devono essere targate, assicurate, ecc., nonché possedere tutti quei requisiti richiesti dalla legge, compresi lo specchietto retrovisore, un’illuminazione adeguata e l’obbligatorietà dell’utilizzo del casco.
La normativa che riguarda le bici elettriche ci viene inoltre incontro per regolamentare ogni altra questione relativa all’adeguata circolazione di questi mezzi elettrici a due ruote (comprese le regole di trasporto di bambini su bici elettriche) per tutelare la propria sicurezza e quella degli altri.