Gli allarmi per anziani sono dispositivi di controllo dello stato di salute di una persona. L’idea a monte è piuttosto semplice: una serie di sensori controlla continuamente alcuni parametri, come la presenza di gas, il trabocco di un lavandino pieno d’acqua, la posizione della persona, ecc. e al verificarsi di una condizione anomala trasmette un segnale ad una centralina che a sua volta contatta i riferimenti preimpostati nel sistema, con una telefonata che parte in automatico.
La concezione degli apparecchi per sorveglianza anziani è quella di lasciare una certa autonomia anche a persone che non sono più completamente autosufficienti a causa di malattie o infortuni, pur senza rinunciare al necessario controllo del loro stato di salute.
Il funzionamento di un allarme per anziani
Come già accennato, questi apparecchi basano il loro funzionamento sull’interazione fra sensori di controllo (fissi o portatili) a trasmissione radio e un ricevitore. Il ricevitore può essere di tipo diverso: inserito sulla linea telefonica della casa, proprio come un normale telefono oppure portatile, con utilizzo della rete GSM. La prima tipologia di apparecchi annovera ricevitori con telefoni viva voce che chiamano alcuni numeri di telefono preimpostati oppure segnalano la situazione di emergenza attivando un lampeggiante e/o una sirena. La seconda tipologia di strumenti, invece, ricomprende ricevitori che, una volta eccitati dai sensori, effettuano chiamate o inviano SMS come un normale telefono cellulare.
Le condizioni di verifica
Genericamente, quindi, l’allarme per anziani rileva una serie di parametri sui quali, di default, basa i propri interventi. Ma, nel dettaglio, di cosa stiamo parlando?
Dei sensori di rilevamento di gas o del livello d’acqua di un lavandino abbiamo già parlato. Questi, però, sono solo una parte dei parametri che un dispositivo per la sorveglianza anziani è in grado di monitorare.
Gli altri elementi che concorrono ad aumentare la sicurezza delle persone monitorate sono:
- rilevatore di fumo;
- rilevatore di temperatura: ha un funzionamento simile al rilevatore di fumo, ma è concepito per essere impiegato nei locali per fumatori, senza generare falsi allarmi;
- rilevatore di aperture: come in un normale sistema antintrusione viene applicato a porte e finestre, per segnalarne l’apertura;
- sensore per letto: può rilevare la presenza di una persona nel letto, ma anche il tempo che impiega per ritornarvi. Ne esiste una versione adatta per l’utilizzo sulle sedie a rotelle, sulle quali rileva un’eventuale ribaltamento. Un’altra versione viene realizzata per essere posta sotto ai tappeti, in prossimità delle porte.
- rilevatore di attacchi epilettici.
Quanto sopraesposto riguarda i dispositivi fissi, ma per quelli mobili cosa offre il mercato?
Anche qui la scelta è piuttosto ampia:
- ciondolo/braccialetto con tasto di allarme: può essere indossato come un normale braccialetto, ma è dotato di un tasto che, se premuto, invia un segnale al ricevitore. Ne esiste una versione che ha incorporato anche un sensore di movimento che eccita il ricevitore in caso di emergenza. Una volta eccitato, il ricevitore invia le chiamate d’emergenza ai numeri pre impostati o attiva segnalatori acustico-luminosi, a seconda delle modalità operative scelte;
- rilevatore di cadute: il dispositivo è composto da un sensore che entra in funzione con angolazioni superiori ai 45°. Sul dispositivo è installato anche un pulsante per le chiamate manuali.
La sicurezza di questi dispositivi basa il funzionamento su frequenze libere a bassa potenza. Inoltre i segnali radio vengono codificati in sincronia con il ricevitore, diversamente è impossibile la comunicazione fra gli strumenti. In questo modo vengono scongiurate interazioni fra dispositivi simili o utilizzanti le stesse frequenze. Inoltre, tutti i componenti del sistema sono dotati di un sistema di check automatico che verifica costantemente il corretto funzionamento dei vari dispositivi, segnalando malfunzionamenti, abbassamenti nelle cariche delle batterie, blackout, ecc.