I sondaggi dicono che gli italiani vedono un futuro verde per il futuro dell’automobilismo. Infatti, secondo un recente studio europeo condotto con l’assistenza di AutoScout24, il sito internet leader in Italia e nel resto d’Europa per la compravendita di auto online, oltre il 29% degli italiani crede che fra massimo 25 anni il panorama dei motori in Europa sarà dominato dall’alimentazione elettrica, il 21,5%, invece, crede maggiormente nell’ibrido. Più ottimisti degli italiani in Europa sono soltanto gli spagnoli, con percentuali che superano il 37%.
Per quanto concerne, invece, i cosiddetti carburanti alternativi, soltanto un misero 11% vede un futuro per i biocarburanti, e appena il 2% crede che nel futuro ci saranno molti più veicoli a GPL. C’è una buona fetta, più precisamente il 19,2%, a ritenere che in futuro prenderà sempre più posto degli attuali carburanti, il sistema nuovissimo di celle a combustibile con alimentazione ad idrogeno, una tecnologia simile a quella utilizzata dai sottomarini della nostra marina militare.
L’auto elettrica per un futuro verde
Certo, l’auto elettrica dovrà fare ancora passi da gigante per meritarsi in uno scenario di futuro verde dell’automobile il primo posto, soprattutto per soddisfare tutte quelle esigenze che gli attuali carburanti permettono di soddisfare. Le principali problematiche legate al mondo dell’elettrico oggigiorno girano intorno all’autonomia, vero tallone d’Achille. Circa il 20% degli intervistati si accontenterebbe di un’autonomia reale di 250 km, traguardo ancora difficile per la maggior parte delle auto elettriche. Il miglioramento della tecnologia delle batterie, sia per la ricarica che per lo stoccaggio dell’energia, farà fare il passo decisivo all’elettrico.
E secondo gli europei perché gli attuali carburanti non avranno futuro? La maggior parte afferma che è derivato soprattutto dal costo: la diminuzione delle riserve di petrolio porterà sempre più in alto il prezzo degli attuali carburanti derivati dai combustibili fossili. E noi a questo ci sentiamo di aggiungere che è fondamentale passare all’elettrico per evitare di fare ulteriori danni all’ambiente che già dagli inizi del Novecento è tartassato dalle emissioni inquinanti di aziende e veicoli.